Contact Us

Use the form on the right to contact us.

You can edit the text in this area, and change where the contact form on the right submits to, by entering edit mode using the modes on the bottom right. 

         

123 Street Avenue, City Town, 99999

(123) 555-6789

email@address.com

 

You can set your address, phone number, email and site description in the settings tab.
Link to read me page with more information.

Global Columns

Covid, il superdebito della salute

Angie G50

La Reppublica / Moisés Naím con traduzione da Luis E. Moriones

Sapete quanto è un trilione di dollari? Secondo la Reale accademia spagnola è "un millón de billones", cioè il numero uno seguito da 18 zeri (in inglese, un trilione è il numero 1 seguito da 12 zeri). Il governo degli Stati Uniti ha appena deciso di spendere 1.900 miliardi di dollari (1.9 seguito da undici zeri) in risposta alla crisi economica scatenata dal Covid 19. Una valanga di soldi.

Gli economisti concordano sul fatto che le devastanti ricadute economiche della pandemia richiedono un aumento sostanziale della spesa pubblica. Questo denaro pubblico aiuterà gli individui, le famiglie, le imprese e le organizzazioni sociali rimasti senza reddito. Anche le istituzioni economiche più conservatrici, come il Fondo monetario internazionale, la Banca centrale europea e altre banche centrali, così come gli economisti più rispettati, raccomandano non solo di aumentare la spesa pubblica, ma di farlo in grande stile. "Act big", ha esortato Janet Yellen, segretaria al Tesoro Usa, rivolgendosi ai colleghi ministri delle più grandi economie del mondo. Inoltre, esperti come Paul Krugman, premio Nobel per l'Economia, dicono di non essere preoccupati per il deficit fiscale, l'indebitamento, l'instabilità finanziaria o l'inflazione che potrebbero derivare da una spesa pubblica eccessiva e dalla stampa di denaro. Durante la crisi finanziaria del 2009, la raccomandazione di esperti e istituzioni era di tagliare la spesa e il debito. L'austerità era il mantra che doveva servire ad alleviare la crisi. Ora, il mantra è "Act big", spendi quello che hai e anche quello che non hai, i deficit non contano e nemmeno il debito.

Sebbene vi sia accordo sul fatto che la terribile situazione economica richieda un massiccio intervento del governo attraverso spesa pubblica e stampa di denaro, ci sono differenze sulla dimensione di questo intervento e sulle conseguenze inflazionistiche. Larry Summers, un altro influente economista iscritto al Partito democratico, pensa che l'amministrazione Biden stia esagerando. "Questo livello di spesa pubblica provocherà probabilmente pressioni inflazionistiche che non vedevamo da una generazione", ha detto Summers, sottolineando che il pacchetto di Biden ha lasciato "poco spazio per gli investimenti pubblici di cui il Paese ha bisogno". Anche Olivier Blanchard, uno degli economisti più citati al mondo, pensa che la dimensione dello stimolo approvato sia eccessiva e che "surriscalderà" l'economia Usa causando un'esplosione inflazionistica.

In effetti, i numeri sono straordinari. Lo stimolo all'economia di Biden, aggiunto all'importo approvato a dicembre da Trump, ammonta a una dimensione equivalente al 14% del Prodotto interno lordo, l'indicatore che misura il valore dell'economia.

È normale che i governi abbiano più spese che entrate. Ma la differenza tra entrate e uscite - il deficit fiscale - negli Stati Uniti raggiunge quest'anno livelli astronomici. Negli ultimi 50 anni, il deficit fiscale è stato in media pari al 3% delle dimensioni dell'economia. L'anno scorso ha raggiunto il 15%, il più grande della storia. Quest'anno si stima che sia più del 10% del Pil.

Allo stesso tempo, questo livello di spesa pubblica ha portato l'indebitamento del governo alle stelle. Quest'anno le dimensioni del debito pubblico americano superano quelle dell'intera economia statunitense. Fortunatamente, i tassi d'interesse applicati al debito sono bassi. Ciò nonostante, secondo l'editorialista George Will, il governo deve pagare ai suoi creditori 1 milione di dollari ogni 1,4 secondi.

Tutto questo è reso possibile dalla capacità della banca centrale americana, la Fed, di stampare denaro. E lo ha fatto. La massa monetaria è cresciuta del 30% all'anno, un tasso tre volte superiore al più alto raggiunto negli ultimi sessant'anni. A gennaio l'offerta di moneta ha raggiunto il suo livello storico più alto.

Che cosa pensare? Innanzitutto che, per ora, queste realtà sono inarrestabili. L'enorme pacchetto economico di Biden è già stato stabilito e aiuterà milioni di americani che hanno disperatamente bisogno di aiuti. L'opportunità di un massiccio intervento del governo per affrontare l'emergenza economica è indiscutibile. Secondo: le misure contenute nel pacchetto Biden sono state plasmate da calcoli e accordi politici che hanno permesso la loro adozione. Il risultato è uno stimolo più grande del necessario e sarà inevitabilmente difettoso nella sua attuazione. Terzo: il gigantesco aumento della spesa pubblica, la vaccinazione di massa, il ritorno a una certa normalità pre-pandemia e altri fattori si combineranno per far crescere l'economia Usa quest'anno e l'anno prossimo. Quarto: è una grande scommessa. La scommessa è che un aumento della spesa pubblica di questa portata non provocherà un'esplosione inflazionistica. Speriamo che sia così.

(Traduzione di Luis E. Moriones)